Quando parliamo di comportamento del cane, spesso ci concentriamo su ciò che fa: scavare, abbaiare, inseguire, proteggere, collaborare. Ma per capire davvero il nostro compagno a quattro zampe, dobbiamo chiederci perché si comporta in un certo modo.
Nel mondo della cinofilia, questo “perché” si chiama motivazione. Capire le motivazioni del cane è essenziale per chi lavora nel settore (educatori, istruttori, veterinari comportamentalisti), ma anche per ogni proprietario che vuole costruire una relazione equilibrata e rispettosa.
Cosa sono le motivazioni nel cane
Le motivazioni cinofile sono spinte interiori innate che orientano il comportamento del cane verso attività specifiche. Non sono apprese, ma fanno parte del corredo biologico ed etologico dell’animale.
Ogni cane nasce con un insieme di motivazioni, ma la combinazione e l’intensità varia da soggetto a soggetto. Questo mix contribuisce in modo significativo alla personalità del cane.
Le motivazioni non sono “buone” o “cattive” in sé. Tuttavia, se represse o inascoltate, possono generare frustrazione, stress e comportamenti problematici.
Perché è importante conoscere le motivazioni del cane
Un cane che non può esprimere le sue motivazioni rischia di sviluppare squilibri emotivi e comportamentali. Un cane da caccia senza possibilità di esplorare, o un cane da lavoro lasciato senza stimoli, tenderanno a manifestare disagio o iperattività.
Conoscere le motivazioni del proprio cane aiuta a:
• costruire percorsi educativi efficaci
• prevenire problemi comportamentali
• scegliere attività adatte al suo profilo
• migliorare la relazione uomo-cane
Motivazioni, emozioni e arousal: i tre pilastri della personalità canina
Secondo un approccio integrato (condiviso da autori come Marchesini e Garoni), la personalità del cane nasce dall’interazione tra tre elementi fondamentali:
• Motivazione → cosa il cane desidera
• Emozione → come vive ciò che accade
• Arousal → quanto è attivo o pronto a reagire
Ogni cane, in base a razza, esperienza e ambiente, avrà una risposta unica agli stimoli. Le motivazioni non sono statiche: si modellano e si attivano nel corso della vita, in base a esperienze, interazioni, contesto sociale.
Le 17 motivazioni del cane: elenco completo e spiegazione
Secondo il modello elaborato da Roberto Marchesini, esistono 17 motivazioni principali del cane. Riconoscerle aiuta a leggere correttamente i suoi comportamenti e a costruire percorsi educativi più efficaci.
1. Predatoria
Spinge il cane a inseguire, afferrare, scuotere. Tipica di razze da caccia, lavoro o conduzione. Non è sinonimo di aggressività.
2. Perlustrativa
Porta il cane a esplorare attivamente il territorio. È la spinta a muoversi per conoscere il mondo intorno.
3. Esplorativa
Motivazione alla scoperta di novità. Incoraggia l’interazione attiva con stimoli ambientali, oggetti, superfici, rumori.
4. Sillegica
Spinta a raccogliere e conservare oggetti. Si osserva nei cani che accumulano giochi, sassi o altri “tesori”.
5. Territoriale
Motivazione a presidiare un’area e mantenerne il controllo. Non è solo difensiva, ma anche legata all’attaccamento a un luogo.
6. Protettiva
Tendenza a proteggere membri del gruppo o risorse. Comune nei cani da guardia o da pastore, può emergere anche in contesti familiari.
7. Epimeletica
Spinta ad accudire, calmare, supportare l’altro. Favorisce comportamenti materni e gesti rassicuranti verso umani o altri animali.
8. Et-epimeletica
Complementare alla precedente: è il bisogno di ricevere attenzione, cura, protezione e rassicurazione.
9. Competitiva
Spinge il cane a mettersi alla prova, confrontarsi con altri, affermare il proprio ruolo. Può emergere nel gioco o nella relazione.
10. Affiliativa
Motivazione alla costruzione di legami sociali stabili. Il cane cerca la compagnia, la vicinanza e la coesione del gruppo.
11. Collaborativa
Desiderio di lavorare insieme, seguire indicazioni, cooperare in attività condivise. Molto sviluppata nei cani da lavoro.
12. Corteggiamento
Spinta alla seduzione, all’esibizione, alla ricerca di attenzioni. Non riguarda solo la riproduzione, ma anche dinamiche sociali.
13. Possessiva
Tendenza a mantenere il possesso di oggetti, cibo, spazi o persone. Va compresa e gestita, non punita.
14. Cinestetica
Motivazione al movimento fine, alla precisione corporea. Si nota nei cani che amano correre, saltare, fare esercizi complessi.
15. Somestesica
Sensibilità al contatto fisico e alle sensazioni corporee. Alcuni cani amano essere toccati, altri sono più selettivi o sensibili.
16. Comunicativa
Spinta a esprimere stati d’animo e intenzioni attraverso vocalizzi, posture, sguardi, movimenti.
17. Di ricerca
Tendenza a usare l’olfatto per esplorare, cercare, decifrare tracce. È la base del lavoro di ricerca olfattiva e fiuto.
comprendere le motivazioni per educare meglio
Le motivazioni del cane sono la chiave per comprenderlo davvero. Non si tratta solo di addestrare un comportamento, ma di ascoltare i suoi bisogni più profondi, rispettarli e integrarli nella quotidianità.
Solo così possiamo costruire una relazione fondata sul rispetto reciproco, sulla collaborazione e sul benessere.
Buon fuori ciotola
Paola
Fonti e riferimenti
Le informazioni contenute in questo articolo sono ispirate ai contributi di esperti nel campo della cinofilia, dell’etologia e della zooantropologia. In particolare:
• Roberto Marchesini, filosofo, etologo e zooantropologo, ha elaborato un modello articolato di 17 motivazioni nel cane, alla base della sua visione relazionale tra uomo e animale.
Tra le sue opere di riferimento: “Pedagogia cinofila”, “Manuale di zooantropologia” e numerosi articoli sul portale SIUA – Scuola Interazione Uomo Animale.
• Elena Garoni, medico veterinario comportamentalista e docente, sottolinea l’importanza della trilogia composta da motivazione, emozione e arousal per comprendere la personalità del cane.
Approfondisce il concetto di “motivazioni di razza” nei suoi percorsi formativi e nei contenuti divulgativi su blog e riviste specializzate.
• Luca Spennacchio, istruttore cinofilo, autore e formatore, utilizza il concetto di motivazione come chiave per l’educazione, la gestione comportamentale e il benessere psico-fisico del cane.
Tiene regolarmente corsi e seminari sul tema, ed è autore di articoli pubblicati su Kodami, Il Mio Cane, e altre testate di settore.